UNA RAGAZZA AFFIDABILE
di Silena Santoni
Se nel corso della vostra vita avete cambiato la città di residenza, avrete sicuramente provato quella particolare sensazione di distacco. Lasciare per sempre una città in cui si è vissuti è come creare una separazione netta tra quello che eravamo e quello che siamo, i ricordi rimangono legati a quelle vie, a quel portone di casa che tante volte abbiamo aperto con una chiave che adesso non possediamo più.
La protagonista del romanzo “Una ragazza affidabile” se n’è andata dalla città di origine, Firenze, con l’intenzione di cancellare la sua vita lì e consegnare i ricordi all’oblio. Per lei la distanza tra Firenze e Ancona, dove si è creata una famiglia, è una distanza di sicurezza fortemente voluta.
A Firenze ha lasciato un passato che desidera tenere lontano dai suoi pensieri, un passato che all’inizio di questo romanzo torna con tutto il suo peso e il suo disagio.
Per Agnese il disagio ha la fisionomia esile di una donna: quella della sorella Micaela. In questo romanzo Silena Santoni ci accompagna nella spirale discendente che percorre in pochi giorni la protagonista, costretta a tornare a Firenze e a incontrare dopo 15 anni la problematica sorella. Come scrive l’autrice: “c’è sempre qualcosa che seppelliamo dentro di noi e che prima o poi riemerge”
IL RAPPORTO TRA SORELLE
Fin dalle prime battute del libro risulta chiaro che Agnese avrebbe preferito eliminare per sempre dalla rubrica del telefono il nome della sorella. Ma il disbrigo di alcune pratiche per un’eredità di cui entrambe sono beneficiarie, la induce a tornare sui suoi passi e a incamminarsi lungo la strada dei ricordi della gioventù, una strada per lei angosciante e senza possibilità di uscita.
La scarsa comprensione tra le due sorelle ha radici lontane e, nella seppur breve permanenza a Firenze, queste radici riaffiorano più intricate che mai.
L’autrice delinea con cura le figure femminili del libro, svelando a poco a poco le loro inaspettate sfaccettature psicologiche. Micaela è la più grande, ora ha sessant’anni e conserva in alcune movenze il fascino che la caratterizzava da ragazza. Era bella, spigliata, apprezzata dai ragazzi, popolare a scuola, ma anche sfrontata, ribelle ed egoista. Tutto il contrario di Agnese che era stata un’adolescente goffa e timida, con un corpo che non sentiva suo, impacciata con i maschi, sempre dedita allo studio e attenta a non dare preoccupazioni ai genitori, segretamente innamorata del cugino Sergio.
Adesso però le parti sembrano invertite: Agnese è finalmente una donna realizzata, con un bel lavoro, un marito benestante e due figlie grandi. Micaela invece ora è sola, senza un’occupazione fissa, va in giro agghindata come una giovane degli anni ’70 che non si è accorta di essere cresciuta. Per non parlare della casa in cui vive, una piccola vecchia casa nel centro di Firenze, che probabilmente una volta aveva un fascino bohémien, ma ora sembra solo trasandata e disordinata.
I RICORDI E L’INVIDIA
La città di Firenze è cambiata rispetto a come la ricordava Agnese, i quartieri non sono più gli stessi, ora soffocati dallo sciamare dei turisti. Non c’è più traccia della Firenze scossa dalle contestazioni giovanili né di quella incupita dall’austerity. Nuovi negozi, nuovi ristoranti, nuova gente. L’unica che sembra non essere cambiata è Micaela, come cristallizzata in un’eterna dimensione di irresponsabilità.
Nei ricordi di Agnese vengono menzionati fatti di cronaca noti della storia italiana, qui raccontati attraverso il filtro delle esperienze di una ragazza dell’epoca.
La mente di Agnese è un fiume in piena in cui fluiscono episodi dolorosi legati al difficile rapporto con la sorella: quella volta in cui Micaela l’aveva fatta sentire inadeguata, quel giorno in cui l’aveva canzonata o quella sera in cui si era approfittata della sua ingenuità…Ricordi e voci interiori che aveva creduto di mettere a tacere allontanandosi da Firenze.
Più si procede con la conoscenza della protagonista, più si capisce che, oltre a nutrire risentimento nei confronti della sorella per aver sempre dovuto interpretare il ruolo di quella assennata e affidabile, Agnese aveva covato negli anni una profonda invidia nei confronti di Micaela, pura e dirompente invidia.
GLI ATTACCHI DI PANICO E LA VERITA’ CHE RIAFFIORA
Il modo di vestire e il comportamento di Agnese vorrebbero suggerire un equilibrio interiore che in realtà è precario. Lo status sociale raggiunto dalla donna sembra sgretolarsi durante i giorni che trascorre con la sorella.
Le gocce di pioggia sul soprabito in camoscio, gli schizzi dei pedali della bicicletta sui pantaloni, le patacche di cibo sul maglione, trasformano la sua immagine perfetta di donna dall’eleganza minimal in un’accozzaglia di macchie ben visibili. Come se non bastasse, le si rompe anche un tacco.
Contemporaneamente anche la sua interiorità mostra evidenti segni di cedimento. Agnese vorrebbe tenere a bada l’ansia, ma non ce la fa e gli attacchi di panico si susseguono.
Con la stessa imprevedibilità con cui la maschera che indossa Agnese si dissolve, così la narrazione delle giornate delle due sorelle si intreccia con un’altra storia a cui fanno da cornice paesaggi avvolti dalla morsa del freddo e della neve.
Tra un capitolo ambientato a Firenze e l’altro, irrompono, proprio come gli attacchi di panico di Agnese, alcuni capitoli ambientati a Bolzano. La prosa elegante e scorrevole dell’autrice si destreggia sapientemente attraverso i diversi piani narrativi. Gli avvenimenti tra le montagne innevate hanno tutte le caratteristiche di un vero e proprio giallo che sorprende per i colpi di scena e per l’introduzione di un personaggio ben tratteggiato. Si tratta di un commissario, un uomo che, per via della sua esperienza sul campo, sa individuare le varie tipologie umane e la tendenza a mentire delle persone.
Così le due trame si intrecciano, in un gioco di rimandi sempre più fitto che condurrà a una verità inconfessabile, lasciando il lettore incollato al libro fino all’ultima pagina.
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INFORMAZIONI UTILI
Autrice: Silena Santoni E’ nata e vive a Firenze. Per molti anni ha insegnato Lettere nelle scuole medie e superiori. Ha frequentato una scuola triennale di recitazione e un corso annuale di sceneggiatura teatrale. Scrive brani e adattamenti teatrali per la compagnia Katapult, nella quale recita. Una ragazza affidabile è il suo primo romanzo e ha avuto un grande successo di critica e pubblico. La sua produzione letteraria è continuata con Piccola Città (2020), Volver (2022) e La mia creatura (2024).
Titolo: Una ragazza affidabile
Casa editrice: Scrittori Giunti (2018)
Libro cartaceo: 18,00 Euro (copertina rigida); 13,00 Euro (copertina flessibile)
Ebook: 6,99 Euro