IL GIARDINO DEI GELSOMINI
di Nadia Mari
Una storia intima e femminile, uno stile elegante che ci riporta indietro nel tempo. L’eroina de “Il giardino dei gelsomini” è Nadine, una donna che, superati i 40 anni, attraversa momenti di crisi e di dolore per poi giungere ad una nuova consapevolezza di sé e del proprio vissuto. Nelle pagine di questo libro, ricche di passaggi evocativi e descrizioni accurate degli stati emotivi della protagonista, l’azione lascia spazio alla riflessione e al racconto introspettivo. L’autrice a poco a poco fa emergere l’incredibile forza interiore di Nadine, che non si arrende di fronte ai drammi, agli abbandoni e alle perdite, ma lotta per reinventarsi e trovare un nuovo equilibrio. Quello di Nadine è un passaggio verso la maturità e la saggezza, quando i sogni della gioventù si dissolvono e la solitudine si fa largo come nuova compagna di vita.
I RICORDI E LA SOLITUDINE
Nella narrazione sono centrali i ricordi, che affiorano copiosi nella mente della protagonista, facendole rivivere momenti più o meno felici, suscitando in lei un senso di vuoto e nostalgia, ma anche di gratitudine per ciò che è stato. Profumi, situazioni e sapori distolgono Nadine dal qui e ora e la portano nella galleria delle immagini del suo passato, in una corrispondenza tra “adesso” e “allora” che richiama “La Recherche” di Proust. Chi legge la accompagna in lunghi flash back e, attraverso questi salti temporali, conosce la sua storia. Le prove che deve superare Nadine sono quelle che molte donne devono affrontare, per cui le lettrici possono immedesimarsi in questa figura femminile sensibile e resiliente insieme.
I ricordi dell’amore e della creazione di una famiglia si sovrappongono a quelli della fine del matrimonio, delle difficoltà quotidiane e finanziarie da affrontare da sola. I ricordi dei giorni pieni di gioia con i bambini piccoli stridono con la solitudine del presente. Infatti i figli, ormai grandi, hanno scelto di essere cittadini del mondo e la donna deve accettare la loro volontà di indipendenza, deve rassegnarsi a sostenerli da lontano, imparare a costruirsi una nuova routine nel nido rimasto vuoto. La sua capacità di adattamento è tale che, dopo un primo momento di smarrimento, la donna si reinventa completamente, procurandosi un eccellente posto di lavoro, non solo gratificante da un punto di vista professionale, ma anche in grado di scongiurare i problemi economici che le toglievano il sonno. Nadine riuscirà anche ad aprire nuovamente il suo cuore ad un uomo, in modo del tutto diverso rispetto a quando era più giovane.
I VIAGGI E LA NATURA
Nadine ha un’anima cosmopolita, vive in Italia, ma nei primi anni del matrimonio ha vissuto in Olanda. Successivamente per andare a trovare i figli continua a viaggiare e poi lo fa anche per ritrovare se stessa. Le descrizioni romantiche e suggestive delle atmosfere e dei paesaggi con cui Nadine entra in contatto non sono solo digressioni che impreziosiscono il racconto, ma sono parte integrante delle fasi della vita di Nadine e dei suoi ricordi. Nonostante le avversità, lo sguardo che Nadine ha verso il mondo è sempre aperto e interessato, mai arido e cinico: non smette mai di meravigliarsi per ciò che la circonda.
I cambiamenti del paesaggio dovuti all’avvicendarsi delle stagioni scandiscono il tempo che passa. Il rapporto di Nadine con la natura è molto stretto e intenso, la donna ne osserva con curiosità l’armonia, ne carpisce l’energia sempre diversa, a seconda del periodo dell’anno e del contesto in cui si trova. Forse il suo segreto per far fronte ai momenti di crisi consiste proprio nel continuare a stupirsi di fronte ad ogni piccolo grande spettacolo della natura. Questa sua inclinazione si manifesta in special modo quando la donna contempla la bellezza e il profumo dei fiori del gelsomino che cresce nel suo amato giardino di casa: “Per anni, quella pianta era stata il suo compagno più fedele, un amico silenzioso con cui aveva condiviso i suoi pensieri più intimi e reconditi. Tra i suoi rami fioriti, aveva trovato conforto e ispirazione. Il suo profumo inebriante le faceva dimenticare ogni problema e le permetteva di immergersi nel momento presente con animo sereno”. La pianta di gelsomino assume per la protagonista la valenza di simbolo e metafora della forza d’animo. Quello di Nadine è un cammino attraverso i sentimenti e le emozioni che la conduce alla rinascita interiore e alla scoperta dell’identità più autentica.
Se ami i romanzi introspettivi, amerai anche questo libro. Aspetto di sapere nei commenti se la mia recensione ha stimolato la tua curiosità!
INFORMAZIONI UTILI
Autrice: Nadia Mari, nata a Forlì e residente a Bologna, è traduttrice e scrittrice. Ha conseguito una laurea in Lingue e Letterature Straniere, un Master in cooperazione Internazionale e un percorso post-laurea in Traduzione e Tecniche Traduttive. E’ coautrice, insieme a Patrick Boylan, del saggio Being One of the Group. La sua produzione letteraria comprende “Il potere nascosto delle donne”, un’opera sul femminismo edita da Il filo di Arianna. Con “Il giardino dei gelsomini” l’autrice ha vinto il Premio Internazionale Navarro 2024 e il Premio Michelangelo Buonarroti 2025.
Titolo: Il giardino dei gelsomini
Casa editrice: self-publishing 2024
Libro cartaceo: 17,16 Euro;