COME SI ESPRIME UN DESIDERIO
di Odette Copat
Ho iniziato a leggere “Come si esprime un desiderio” con alte aspettative. Non poteva essere diversamente, perché quando la libraia dello stand Giunti-Bompiani del Salone del Libro di Torino me lo ha consigliato, descrivendomi brevemente la trama, ho notato un luccichio particolare nei sui occhi, segnale incontrovertibile che questo romanzo le aveva lasciato qualcosa di bello e profondo.
Adesso che l’ho letto, sono certa che lo stesso luccichio si vedrà nei miei occhi quando lo consiglierò ad altre persone. A volte anche le parole scritte possono luccicare, spero che le mie riescano a farlo per cercare di spiegare tutte le emozioni, dalla tenerezza al divertimento, dalla commozione allo stupore, che questo romanzo è in grado di suscitare in chi lo legge.
Lo stile di Odette Copat è contemporaneo, ironia e introspezione si fondono in una prosa armoniosa e coinvolgente. Luisa, protagonista e principale narratrice, è incredibilmente simpatica. Vive una vita in cui molte di noi possono riconoscersi (intendo quelle che hanno superato gli ‘enta, ma ancor meglio se siete anche voi nel magnifico team degli ‘anta). Abita in una città di provincia, a Pordenone, e come una giocoliera cerca di far girare le sue giornate per il verso giusto, anche se non sempre ci riesce. Deve infatti destreggiarsi tra un mutuo e i conti da far quadrare, tra il lavoro di responsabile della comunicazione per una Onlus che si occupa di autismo e quello di giornalista per una rubrica sugli animali di un quotidiano locale, tra il suo ruolo di mamma di un adolescente, con il quale le difficoltà di comunicazione non mancano, e quello di figlia di un padre che con l’età che avanza ha bisogno di aiuto. Ha due fantastiche amiche che la sostengono e la spronano nei momenti di crisi e nelle situazioni assurde in cui Luisa si va spesso a cacciare. Non ci sono uomini nella sua vita, né un marito né un padre per il figlio Tommaso.
E proprio su quest’ultimo aspetto si concentrano tutte le difficoltà di Luisa, perché da quando nella sua vita si è verificata “la cosa”, come la chiama lei, niente è più stato come prima. Luisa ha congelato i sentimenti e si è lasciata sopraffare dal sensi di colpi. Sensi di colpa per non essere la madre perfetta che vorrebbe essere, per non essere stata una buona moglie e così via, fino a sentire di aver esaurito tutte le possibilità di felicità che le erano concesse. Per fortuna in casa c’è il cagnolino Lino a rasserenare il suo animo.
Fin dall’inizio del romanzo una serie di eventi inaspettati risvegliano Luisa dal letargo emotivo, nonostante le sue paure.
IL DARUMA E IL DESIDERIO DI TOMMASO
La prima novità che entra nella casa di Luisa e Tommaso è il Daruma, che la zia Betty regala al nipote. Se non sapete di cosa si tratta lo imparerete con questo libro, è una statuetta votiva del buddismo zen. Rappresenta in modo stilizzato un monaco in meditazione, è tonda, senza braccia né gambe, con occhi senza pupille. Quando si desidera qualcosa sul serio bisogna annerire uno degli occhi del Daruma e iniziare ad agire per concretizzare il proprio obiettivo. Il Daruma vigilerà sulla persona che ha espresso il desiderio, sostenendolo nel suo percorso di realizzazione.
Dopo qualche giorno Luisa si accorge che uno degli occhi del Daruma è stato annerito da Tommaso. Con un occhio nero e uno bianco la statuetta apre tutti gli scenari possibili nella mente della protagonista. La presenza enigmatica e soprannaturale del Daruma stimola l’apprensione materna di Luisa, che cerca, ricorrendo a metodi goffi e non convenzionali, di sapere qual è il desiderio espresso dal figlio. Di contro lui diventa ancora più sfuggente e si allontana sempre più di frequente in sella alla sua bici. C’è qualcuno in quella casa che conosce il desiderio espresso da Tommaso: il cagnolino Lino, presente in ogni momento importante della vita dei suoi umani.
LINO E LA MAGIA DEI CANI
Questo romanzo ha ottenuto la piena approvazione anche di Rufus, il mio cane. Il motivo è che Lino, il cane di Luisa e Tommaso, è uno dei narratori della storia. Così abbiamo due punti di vista sugli accadimenti: quello umano e quello a quattro zampe. Le considerazioni di Lino sono esilaranti e dolcissime allo stesso tempo. Lino è un cane di taglia piccola con le orecchie a pipistrello, è un osservatore attento e pieno d’amore per i suoi umani. Anche lui ha espresso un desiderio una volta, ha desiderato di avere una famiglia tutta sua e il desiderio si è avverato. Luisa e Tommaso sono al centro della sua esistenza, tanto che Lino misura il tempo che trascorre in casa senza di loro chiamando le ore “addii”. Segretamente fa tutto quello che può per portare allegria ai suoi umani, per non farli sentire soli, per riavvicinarli nei momenti di tensione. E’, come lo sono tutti i nostri cani, un piccolo angelo custode, una presenza quasi magica.
L’AMICIZIA TRA DONNE
Oltre a Lino, Luisa può contare su un'altra ancora di salvezza: le sue amiche Carla e Giovanna. Con loro condivide gioie, dolori, ma soprattutto situazioni buffe e paradossali. Le tre si ritrovano al “Disaster”, così hanno ribattezzato il bar dove si incontrano di solito, il cui proprietario sbaglia tutte le comande. Lì tra un bicchiere di vino e un cappuccino mai ordinato, la loro complicità prende il volo e le solleva dalle difficoltà della giornata. I discorsi spaziano e si possono fare anche piccanti, tanto da rievocare una sorta di Sex and the City in versione italiana, solo che non siamo a Manhattan ma a Pordenone e al posto del Cosmopolitan qui si beve lo spritz bianco (una variante più leggera dello spritz tipica friulana).
La rete di amicizie femminili di Luisa è quella che tutte vorremmo avere, mai giudicante, sempre pronta allo scherzo, ma anche al sostegno incondizionato. E sono proprio le amiche a spronare Luisa a vincere le sue resistenze per buttarsi in una nuova frequentazione. Perché non c’è solo Tommaso ad avere un desiderio da realizzare, anche Luisa ne avrebbe di desideri, più di uno, sepolti sotto i sensi di colpa e la stanchezza quotidiana. Luisa è una donna piena di talento e passione, a lungo silenziati, ma sempre pronti a riemergere.
Questo romanzo è una favola moderna, un racconto originale e delicato di come le cose possano cambiare all’improvviso e in meglio, quando qualcosa interviene nel nostro microcosmo e ne sovverte l’ordine apparente. Qualcosa tipo un Daruma o un cagnolino😊
Ti ha incuriosito la mia recensione? Conoscevi già questo libro? Aspetto di saperlo nei commenti se ti va!
INFORMAZIONI UTILI
Autrice: Odette Copat. E’ nata a Pordenone, dove vive con un figlio, un cane che le governa l’agenda e moltissimi libri. Da anni si occupa di autismo, anima il blog “30giorniinprova” ed è una delle guide del Book club di Pordenonelegge. Sul Messaggero Veneto firma la rubrica settimanale “Settimo senso”. Per Biblioteca dell’Immagine ha pubblicato anche Manuale Malincomico (2020) e Minicosmi. Una mappa sentimentale (2023) disponibile anche il podcast su RaiPlay Sound.
Titolo: Come si esprime un desiderio
Casa editrice: Bompiani - Giunti editore (maggio 2025)
Libro cartaceo: 19,00 Euro;
Ebook: 3,99 Euro