STRADE D’ACQUA
di Maria Gisella Catuogno
In questo libro sono custodite tre storie del passato, si parla di un uomo e due donne realmente esistiti. Tre diverse storie di viaggio che hanno in comune il mare e la navigazione verso l’ignoto. Il mare qui non è soltanto lo scenario entro cui prendono forma sogni e paure dei personaggi, ma è un elemento vivo, mutevole, capace di regalare paesaggi mozzafiato e inquietare con le sue onde implacabili e le sue tempeste, di far perdere la rotta e di fornire approdi imprevisti.
Pietro Querini, Jeanne Baret e Giuseppina Croci affrontano viaggi suggestivi a bordo di imbarcazioni delle loro epoche, con coraggio abbandonano le sicurezze della terraferma e salpano per avventure destinate a lasciare una traccia nella storia. L’autrice ha condotto un accurato lavoro di ricerca su di loro e sulle loro esperienze in mare tanto da restituirne ritratti unici, profondamente umani e ricchi di particolari, interessanti ed emozionanti insieme. In ciascun racconto il contatto con la novità diventa un elemento caratterizzante. Che si tratti del contatto con culture e popolazioni sconosciute o con specie botaniche e animali mai viste prima, ogni incontro diventa un’autentica scoperta. La conoscenza e lo scambio sono i veri tesori che ciascun viaggio porta ai protagonisti.
DAL MEDITERRANEO AL MARE DEL NORD, DAL CIRCOLO POLARE ARTICO ALLE TAVOLE ITALIANE.
Una storia ricca di fascino quella di Pietro Querini, ricostruita attraverso i suoi diari e trasformata da Maria Gisella Catuogno in un racconto che rapisce e trasporta il lettore su un veliero del ‘400 dal Mediterraneo fino al Circolo Polare Artico.
Leggendo il capitolo dedicato a Pietro Querini vi imbatterete in termini marinari ormai desueti come “caracca”, “comito”, “calafati”, “schifo”. A bordo della “Gemma Querina” varcherete le colonne d’Ercole, pregherete con l’equipaggio perché la nave regga alla furia del mare e infine vi ritroverete naufraghi in una spiaggia in mezzo alla neve. Ma non è tutto. Querini e i superstiti dell’equipaggio troveranno ospitalità e aiuto da parte degli abitanti dell’isola di Røst, gente con usi e costumi profondamente diversi dai loro, ma dotata di grande altruismo. Una storia di sopravvivenza, ma anche di incontro tra culture lontane, quella latina e quella delle Lofoten nell’estremo Nord Europa, una storia di accoglienza. Nei pensieri di Pietro Querini sono sempre presenti, oltre all’amore per la famiglia, la nostalgia e l’attaccamento per Venezia, la Serenissima. Questo racconto ci ricorda il coraggio e lo spirito imprenditoriale che animava i commercianti italiani dell’epoca. L’intuizione di Pietro Querini fu talmente vincente che ne troviamo segno tangibile sulle nostre tavole. Fu proprio lui, infatti, a introdurre in Italia lo stoccafisso, di cui scoprì l’esistenza a Røst. Lo stoccafisso, cucinato in vari modi, è diventato infatti piatto tradizione in diverse parti d’Italia, dal Veneto, alla Toscana, alla Liguria, la mia regione. Potremmo definirlo uno dei primi esempi di ibridazione culinaria!
LA PRIMA DONNA CHE CIRCUMNAVIGÒ IL GLOBO
Il personaggio principale del secondo racconto di Maria Gisella Catuogno è una donna: Jeanne Baret, la prima che ha circumnavigato il globo, unendosi ad una spedizione finanziata dal governo francese. Impresa praticamente impossibile nel 1700 perché le donne non erano ammesse sui velieri, men che meno su quelli della Marina. Dopo aver letto questo racconto, quando vedrete una di quelle bellissime bougainville che adornano i giardini delle località di mare non potrete non pensare a Jeanne Baret. Come mai? Andiamo con ordine.
L’autrice ci porta insieme a Jeanne in questo viaggio intorno al mondo, disseminato di imprevisti. D’accordo con il suo amante e datore di lavoro Philibert Commercon, medico, naturalista e botanico, Jeanne si imbarca in questa avventura.
Jeanne era una donna di umili origini, ma grazie al suo acume aveva imparato a leggere e a scrivere e, vivendo vicino a Commercon come domestica, era diventata anche esperta di botanica. Per lui e per il suo lavoro di ricerca la presenza della donna al suo fianco era fondamentale, anche per via della sua salute cagionevole e dei problemi ad una gamba che lo rendevano zoppo. Quando ricevette l’invito a partecipare a questa impresa in qualità di scienziato, capì subito che per poterla affrontare aveva bisogno della presenza di Jeanne. L’unico modo per prendere parte alla spedizione per lei era quello di travestirsi da uomo e di fingere per tutta la navigazione. E così fece. Gisella Catuogno ci racconta le difficoltà della vita a bordo per Jeanne, costretta a stare con un equipaggio totalmente maschile. In un contesto così ostico dimostrerà grande caparbietà e resistenza sia fisica che mentale.
Tra le varie tappe di questo lunghissimo viaggio, ricco di interesse naturalistico, c’è quella a Rio de Janiero, dove la nostra eroina rimane affascinata da una pianta dai colori sgargianti e ne porta un piccolo esemplare con sé. A questa pianta, mai vista prima in Europa, lei e Commercon daranno il nome del comandante della spedizione intorno al mondo: De Boungaiville. A loro si deve la diffusione nel Mediterraneo della Boungainvillea.
La storia di Jeanne Baret, veramente straordinaria, non smette di stupire il lettore fino alla fine.
DALL’ITALIA ALLA CINA: II LUNGO VIAGGIO SU UN BASTIMENTO DI UNA FILANDINA LOMBARDA.
Anche l’ultimo racconto riguarda una donna piena di curiosità e coraggio. Questa volta siamo a fine ‘800 e il viaggio che l’autrice ci descrive avviene su un “bastimento” battente bandiera tedesca, da Genova e Shanghai. La protagonista è di nuovo una donna di umili origini e dal temperamento determinato: Giuseppina Croci, una filandina della provincia milanese a cui viene proposto di insegnare alle colleghe cinesi il mestiere della seta, alla maniera italiana.
Giuseppina, seppur combattuta, decide di buttarsi in questa nuova avventura che avrebbe comportato per lei, la maggiore di numerose sorelle orfane di madre, un riscatto sociale ed economico. Per una ragazza di 27 anni che non si è mai allontanata dal lungo di nascita e non ha mai visto il mare, un viaggio in nave di quasi 40 giorni rappresenta un’impresa ardua e pericolosa. La bellezza delle coste e del mare la entusiasmeranno da una parte, ma dall’altra i problemi che una navigazione così lunga porta con sé le faranno desiderare di non aver mai lasciato casa. Questo racconto ci conduce nei porti brulicanti di passeggeri e di merci di mezzo mondo, da Genova a Port Said, a Colombo, Singapore, Hong Kong e infine Shanghai. L’autrice ricostruisce questo viaggio interpretando la solitudine e l’angoscia di Giuseppina, insieme al suo stupore di fronte agli spettacoli del mare aperto e al suo disorientamento di fronte alle nuove culture con cui viene in contatto. Giuseppina non può comunicare con nessuno a bordo perché nessuno parla la sua lingua, anche perché lei l’unica lingua che conosce davvero bene è il dialetto lombardo. A questo forzata incomunicabilità si aggiunge il mal di mare, un disagio che in alcuni tratti di navigazione si fa per lei davvero invalidante e la costringe a stare a letto. Nella sua piccola cabina per fortuna Giuseppina ha un compagno prezioso: un quaderno a righe con la copertina nera su cui può annotare tutti i suoi pensieri con pennino e calamaio. Il suo modo di scrivere è frutto di un’istruzione parziale perché, sebbene amasse andare a scuola, era stata ben presto ritirata per andare a lavorare e dare il suo sostegno in famiglia. Nonostante ciò, scrivere le piace molto e il diario diviene un confidente fondamentale. Questo viaggio rappresenta per la giovane donna una prova da superare per raggiungere l’indipendenza e per dare una svolta al suo futuro. Nel diario sono custodite le sue speranze, le sue paure e le sue esperienze lungo quella rotta tanto lunga e piena di incognite.
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INFORMAZIONI UTILI
Autrice: Maria Gisella Catuogno è nata e vive sull’isola d’Elba, dove ha insegnato materie letterarie alle scuole superiori. Dal 2003 si dedica alla scrittura, affrontando le tematiche a lei più care: l’amore per la natura e il mare, gli affetti, l’educazione delle giovani generazioni, l’attenzione al mondo femminile. La sua produzione letteraria è varia e comprende romanzi, poesie e racconti. Nel 2022 ha pubblicato con la casa editrice Il Frangente “George e Tigy Simenon. La seduzione dell’acqua”, romanzo sulle esperienze nautiche del famoso scrittore e della moglie.
Titolo: Strade d’acqua
Casa editrice: il Frangente (2024)
Libro cartaceo: 15, 00 Euro